Master Infermieristici di I° e II° livello

Dopo aver ottenuto la laurea molti giovani si trovano di fronte ad una scelta importante: proseguire gli studi con una formazione post laurea o entrare nel mondo del lavoro.

A volte, questa scelta è dettata dall’incapacità della laurea di primo livello e della laurea magistrale di preparare gli studenti al mondo del lavoro.

Proprio per questo motivo, con la riforma universitaria del 2001, sono stati introdotti corsi di laurea sempre più mirati e settoriali.

Per chi decide di proseguire gli studi, l’università offre numerose opportunità attraverso quattro grandi categorie di corsi post laurea:

• corsi di perfezionamento
• scuole specializzazione
• dottorato di ricerca
• master

In questo articolo vogliamo soffermarci sui Master, in particolare sui Master Infermieristici. Questi rappresentano un titolo di studio post lauream di alta formazione e perfezionamento scientifico.

Può essere indirizzato sia ai neolaureati che ai professionisti che vogliano aggiornarsi o riqualificarsi.

I master si suddividono in master di I° e di II° livello e consentono da un lato di ampliare le conoscenze precedentemente acquisite e tradurle in competenze professionali, dall’altro aiutano a potenziare le capacità professionali acquisite nella pratica.

Rispetto a ciò che accade a livello europeo, il master universitario in Italia è rilasciato dalle università al termine di corsi di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente.

Rilascia un titolo di studio accademico che non permette l’accesso a corsi di terzo ciclo come il Dottorato di ricerca.

Ammissione ai Master infermieristici

L’accesso è a numero chiuso e i partecipanti possono variare da un minimo di 20 ad un massimo di 35; questa selezione è necessaria sia per garantire un adeguato supporto formativo, che per formare un numero di soggetti coerente con le esigenze del mondo del lavoro.

L’ammissione è subordinata alla verifica dei prerequisiti tramite selezione, che viene indetta e pubblicata da ciascun ateneo.

I corsi sono promossi da università, in molti casi, in collaborazione con strutture di formazione esterne e aziende e si tengono non direttamente presso le facoltà, ma più spesso presso dipartimenti, istituti, scuole apposite o altri centri.

L’organizzazione dei master è deputata alle singole strutture universitarie che ne stabiliscono i contenuti e gli obiettivi. Per la loro forte valenza nell’ambito lavorativo spesso vengono organizzati in collaborazione con enti pubblici o privati.

La durata dei corsi è a discrezione degli atenei; non devono necessariamente essere organizzati per anni accademici e possono durare anche 14-16 mesi. Non essendo strutture permanenti, i singoli corsi possono non essere riattivati ogni anno accademico.

Nei master universitari le attività formative sono quantificate in crediti. I corsi non durano meno di un anno accademico e prevedono la maturazione di almeno 60 crediti formativi universitari (ad un credito corrispondono 25 ore di lavoro complessivo dello studente). In genere sono organizzati in 400-500 ore di attività didattica d’aula, più un adeguato numero di ore dedicate a tirocinio, laboratorio o esercitazioni.

La frequenza è obbligatoria per almeno l’80% della durata complessiva del corso e, come per i corsi di laurea, è incompatibile con la contemporanea frequenza di altri corsi di studio universitari. Il master si configura quindi come un programma a tempo pieno.

In genere sono previsti esami o verifiche del livello di competenza mentre il percorso si conclude sempre con una prova finale.

Quando affrontare un master?

Per accedere ai master di primo livello è necessario aver conseguito la laurea di primo livello o un titolo di studio equiparato, mentre per accedere ai master di secondo livello è richiesto un titolo di laurea magistrale.

La differenza tra scarsa domanda di lavoro e alta quantità di offerta ha creato, negli ultimi anni, sempre più infermieri neolaureati temporaneamente disoccupati. Per questo molti decidono di proseguire gli studi e specializzarsi.

Frequentare un master prima di inizio carriera ha indubbiamente dei vantaggi: non si sovrappongono studio e lavoro, la mente è più “fresca” ed abituata ad assimilare concetti, può essere utile ai fini di colloqui di assunzione soprattutto nei contesti privati dove si valutano anche percorsi formativi aggiuntivi e, ultimo, ma non per importanza, si occupa in modo produttivo il periodo di tempo che intercorre tra il conseguimento della laurea e il primo impiego.

Al contrario, affrontare un master con qualche anno di esperienza può essere molto più impegnativo, perché richiede di conciliare vita lavorativa, studio e vita privata; per questo esistono dei permessi studio retribuiti (150 ore all’anno) che i singoli enti erogano a sostegno degli studenti lavoratori.

Le maggiori università italiane propongono Master che possono essere di ambito clinico o organizzativo/gestionale. Tra i master proposti troviamo:

infermieristica pediatrica;
area critica, emergenza urgenza;
geriatria;
cure palliative;
metodologie formative;
counselling;
terapia del dolore;
infermieristica legale e forense;
gestione del rischio clinico;
infermieristica avanzata al paziente critico;
management per le professioni sanitarie;
infermiere di famiglia;
strumentazione in sala operatoria;
case management;
ricerca infermieristica;
ricerca clinica.

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