Nursing Up: 8 aprile indetto sciopero degli infermieri

Continua la protesta del comparto Sanità! Il sindacato Nursing Up proclama per l’8 aprile uno sciopero nazionale degli Infermieri per 24 ore e sciopero dello straordinario per 6 giorni.

Non si placa la protesta del comparto Sanità, il Sindacato Nursing Up ha indetto uno Sciopero di 24 ore il giorno 8 aprile e blocco degli straordinari per 6 giorni!

Al grido di “basta chiediamo rispetto!” continua l’appello ad una valorizzazione seria degli stipendi e lo stop alle violenze negli ospedali.

Da nord a sud, dunque, si preannuncia un venerdì nero per ospedali e presidi sanitari con i colleghi che hanno subito aggressioni nei luoghi di lavoro in prima fila.

A parlare è il Presidente del Sindacato Nazionale Infermieri Nursing Up, Antonio De Palma, che invoca a gran voce: “Lo scandaloso silenzio del Ministro Brunetta e del Ministro Speranza, i loro vacui proclami, uniti alle vergognose proposte arrivate in sede di rinnovo del nostro contratto di lavoro, con i 26 centesimi l’ora di aumento per l’indennità notturna, aprono la strada ad una nuova calda stagione di proteste. Non ci fermeremo!”.

De Palma continua: “non siamo più disposti ad affrontare emergenze sanitarie, portati maldestramente sulla bocca di chi, prima ci annovera tra gli esseri trascendenti e gli eroi, e poi si dimentica di noi nelle stanze dei bottoni, quando c’è da dare corpo alle promesse».

In sede di negoziato per il rinnovo del contratto della sanità, siamo stati costretti ad imbavagliarci per raccontare il nostro dissenso. Ci propongono , in cambio dell’eccellenza che rappresentiamo, pochi offensivi spiccioli. Appena 26 centesimi “lordi” in più, per ogni ora di indennità di lavoro notturno. Poco meno di 1 euro di aumento per quella di pronta disponibilità. Una continua vessazione delle nostre funzioni, con aziende che ci costringono a svolgere attività che non ci spettano, sino a vere e proprie condizioni di demansionamento!”

Prosegue: “Continueremo a lottare, a meno che non arrivano le modifiche al contratto che chiediamo, come la previsione di un meccanismo di carriera per gli infermieri e le altre professioni sanitarie, la creazione di incarichi che tengano conto non solo dei titoli di studio , ma anche dell’ esperienza e all’anzianità di servizio, come già accade per i medici , una revisione delle misere indennità che ci propongono, un congruo aumento di stipendio, norme che favoriscono la mobilità tra aziende sanitarie ecc”

“Lo sanno, il Governatore Fedriga, il Ministro Speranza ed il Ministro Brunetta, come vengono trattati gli infermieri italiani? Lo sanno che la loro esperienza, la loro anzianità di servizio vale poco o nulla, e che mentre ad altre categorie della dirigenza sanitaria, vengono attribuiti automaticamente incarichi dopo un certo periodo di servizio, per tutti gli altri professionisti sanitari del comparto, se non si prendono subito in considerazione le proposte che abbiamo avanzato, questo riconoscimento continuerà a rappresentare pura utopia?”

Sanno, per caso, a quanto ammonta quel lauto riconoscimento (indennità infermieristica) che abbiamo ottenuto scioperando e manifestando a novembre di un anno fa?”

“E nel nostro triste carnet non possiamo non menzionare le violenze che subiamo ogni giorno negli ospedali, fisiche e psicologiche, quelle che abbiamo denunciato a gran voce, supportate dalla solidità delle nostre indagini e asseverate da altri autorevoli report, chiedendo il ripristino dei presidi di pubblica sicurezza, e ottenendo in cambio l’indifferenza e l’inutilità di leggi inefficaci. Solo poche settimane or sono ad una collega di Roma è stata asportata una falange con un morso. Chi la risarcirà per tutto questo? E ancora, i turni massacranti, il precariato dilagante e uno stipendio che ci vede tra le categorie sanitarie più bistrattate d’Europa.”

“Dopo il maldestro tentativo di proporci ipotesi contrattuali che prevedono meccanismi di carriera per il personale, che allo stato sono penalizzanti per gli infermieri e le altre professioni sanitarie, ammassati in un’unica area a loro dedicata, senza dargli le medesime possibilità di carriera riservate ad altre categorie, come chiede invece Nursing Up, siamo stati costretti a prendere di nuovo in mano elmetto, armatura e spada, che a ben dire portiamo sotto il braccio da circa 1 anno, cioè da quando abbiamo cominciato a lottare per il nostro destino professionale, ed abbiamo ufficializzato le nostre azioni di protesta, che peraltro avevamo pre annunciato di fronte al silenzio dei Ministri competenti.”

Incroceremo le braccia, assieme a tutti i colleghi delle altre professioni sanitarie che con noi rivendicano i loro diritti, questa volta non con una semplice giornata di sciopero, ma con una astensione estesa allo straordinario, alle attività di supporto alla libera professione, alle prestazioni rese al di fuori del normale orario di lavoro e ai rientri in servizio.

Siamo stanchi. Non ci sono ulteriori prove di appello! Non ne vogliamo più concedere!”

Con queste parole scandite da Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up si preannuncia una nuova infuocata stagione di proteste per il comparto sanitario.

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