Vaccini anti Covid-19

Che cos’è un vaccino.

L’immunità di un soggetto nei confronti di un agente patogeno può essere indotta artificialmente mediante la vaccinazione.

La vaccinazione prevede quindi, la somministrazione, per via parenterale (cioè con un’iniezione) o per via orale, di una preparazione antigenica che può essere rappresentata:

  • dal microrganismo (batterio, virus) verso cui si vuole protezione;
  • da proteine immunogene (che provocano una risposta di difesa da parte del soggetto);
  • dalle sue tossine (come, per esempio, nella vaccinazione contro il tetano).

La vaccinazione, dunque, è un mezzo con il quale è possibile prevenire una grave malattia in quanto fornisce al sistema immunitario l’occasione per acquisire determinati “dati” necessari a richiamare una risposta protettiva contro un determinato microrganismo patogeno.

Una volta somministrato, il vaccino viene intercettato dal sistema immunitario che genera una memoria immunologica.

Nel caso in cui il soggetto vaccinato venga successivamente a contatto con l’agente patogeno, le cellule deputate alla difesa lo riconoscono, lo neutralizzano ed evitano l’infezione o la malattia.

La vaccinazione, quindi, induce nel sistema immunitario dell’ospite una risposta a difendersi da un microrganismo infettivo che non ha mai visto prima, senza però subirne i danni.


L’Agenzia Europea per i Medicinali e l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) riconosce attualmente, nel nostro stato, 4 vaccini anti Covid-19.

Due con tipologia m-RNA e sono i vaccini:

  • Pfizer mRNABNT162b2 (Comirnaty)
  • COVID-19 Vaccine Moderna m-RNA -1273 (Spikevax)
Due con tipologia a vettore virale e sono:
  • Vaccino Vaxzevria (ex Covid-19 Vaccine AstraZeneca)
  • Vaccino Janssen
 

VACCINI A m-RNA

I virus SARS-CoV-2 infettano le persone utilizzando una proteina di superficie, denominata Spike, che agisce come una chiave permettendo l’accesso dei virus nelle cellule, in cui poi si possono riprodurre. 

Tutti i vaccini attualmente in studio sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca la proteina Spike e quindi impedisce l’infezione delle cellule. 

I due vaccini COVID-19 a m-RNA approvati per la campagna vaccinale utilizzano molecole di acido ribonucleico messaggero (m-RNA) che contengono le istruzioni perché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino le proteine Spike.

Le proteine prodotte stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. In chi si è vaccinato e viene esposto al contagio virale, gli anticorpi così prodotti bloccano le proteine Spike e ne impediscono l’ingresso nelle cellule.

La vaccinazione, inoltre, attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere a ulteriori esposizioni a SARS-CoV-2

Il vaccino, quindi, non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire copie della proteina Spike. 

Se, in un momento successivo, la persona vaccinata entra nuovamente in contatto con il SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo.

L’m-RNA del vaccino non resta nell’organismo, ma si degrada poco dopo la vaccinazione.


Pfizer Comirnaty:

è un vaccino per la prevenzione della malattia da coronavirus 2019 (COVID-19). Destinato inizialmente ai soggetti di età pari o superiore a 16 anni è stato poi autorizzato anche per la fascia di età 12-15 anni.

Contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA) con le istruzioni per produrre una proteina presente sul SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19.

Spikevax (ex COVID-19 Moderna mRNA -1273):

è un vaccino destinato a prevenire la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) nelle persone a partire dai 12 anni di età.

Si tratta del secondo vaccino COVID -19 autorizzato da AIFA in Italia (il 7 gennaio 2021), dopo il vaccino Comirnaty. Contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA) con le istruzioni per produrre una proteina presente su SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19.

 

VACCINI A VETTORE VIRALE

L’Agenzia Europea per i medicinali e l’AIFA hanno finora autorizzato due vaccini anti COVID-19 a vettore virale.

Un vaccino a vettore virale utilizza un virus (generalmente un adenovirus incompetente per la replicazione) per portare all’interno della cellula la sequenza del codice genetico che codifica per la proteina spike. Il sistema immunitario si attiva contro la proteina e produce degli anticorpi che, qualora il soggetto entrasse a contatto con il virus, lo proteggeranno dall’infezione.

I vaccini a vettore virale autorizzati da EMA e AIFA sono Vaccino Vaxzevria e COVID-19 Vaccine Janssen.

 

Vaxzevria (ex COVID-19 Vaccine AstraZeneca):

Il vaccino Vaxzevria è un vaccino destinato a prevenire la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) nelle persone di età pari o superiore ai 18 anni. È progettato per preparare il sistema immunitario a identificare e contrastare il coronavirus (SARS-CoV-2) responsabile della malattia COVID-19.

Il vaccino è composto da un adenovirus di scimpanzé incapace di replicarsi (ChAdOx1 – Chimpanzee Adenovirus Oxford 1) e modificato per veicolare l’informazione genetica destinata a produrre la proteina Spike del virus SARS-CoV-2.

La tecnologia del vettore virale utilizzata per questo vaccino è già stata testata con successo ed è utilizzata per prevenire altre malattie.

 

Janssen:

COVID-19 Vaccine Janssen è un vaccino usato per prevenire la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) nelle persone di età pari o superiore a 18 anni. Il vaccino induce il sistema immunitario a produrre anticorpi e globuli bianchi specializzati che agiscono contro il virus, offrendo protezione contro la malattia.

È un vaccino monovalente composto da un vettore ricombinante basato su adenovirus umano di tipo 26 incompetente per la replicazione, che codifica per la sequenza completa della glicoproteina spike (S) di SARS-CoV-2 in una conformazione stabilizzata.

Dopo la somministrazione, la glicoproteina S di SARS-CoV-2 viene espressa in maniera transitoria, stimolando sia anticorpi anti-S neutralizzanti che altri anticorpi specifici anti-S funzionali, così come risposte immunitarie cellulari dirette contro l’antigene S, che possono contribuire a proteggere contro COVID-19.

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