Rinnovo CCNL sanità: il punto al 10 marzo

È proseguito in data 10 marzo 2022 il confronto con l’ARAN per il rinnovo CCNL comparto sanità pubblica.

Nella serata del 9 è stata, come sempre, inviata una nuova proposta con specifico riferimento ai seguenti articoli:

  • definizione del trattamento economico per gli incarichi di funzione del personale dell’area
    dei professionisti della salute e dei funzionari
  • lavoro straordinario
  • banca delle ore
  • trattamento economico nell’ambito del nuovo sistema di classificazione professionale
  • indennità di turno, servizio notturno e festività

LA POSIZIONE DI NURSING UP

Troppe ombre e poche luci emergono, ancora una volta, dopo la “nuova tappa” della complessa e delicata trattativa per il rinnovo contrattuale della sanità, con quella valorizzazione della parte economica, doverosa e indispensabile, a nostro avviso sempre tremendamente lontana.

Tuttavia si continua a denotare un vero e proprio “muro di cemento armato” eretto delle istituzioni: un immobilismo che si protrae in un continuo “braccio di ferro” con l’ARAN.

Nell’intento di dare una risposta favorevole alle reiterate richieste ricevute, l’ARAN ipotizza un diverso meccanismo di calcolo dell’indennità degli incarichi di funzione “base”.

In sostanza vorrebbe rimuovere “quasi completamente” la sperequazione da noi contestata, contenuta nel testo precedente, relativa al fatto che “solo agli infermieriveniva portata in detrazione l’indennità professionale specifica, prevedendone, questa volta, un prelievo solo parziale, ed abbassando, contemporaneamente, il valore dell’indennità di funzione base.

Peccato che, sotto il profilo economico, come nella più classica delle leggi della matematica, cambiando l’ordine degli addendi il risultato resti uguale.

Per cui, alla fine dei giochi, quello che viene restituito come indennità professionale specifica, viene tolto dal valore dell’incarico, che da 1370 (bozza precedente) passa ad euro 1000 (bozza attuale).

Praticamente la differenza tra il precedente e la bozza attuale, euro 363,82, viene riattribuita come indennità professionale specifica.

Non c’è dubbio che, alla luce di tutto ciò, è a nostro avviso più che mai indispensabile destinare maggiori risorse a questi incarichi, per non trasformarli, lo diciamo da tempo, in una pericolosa scatola priva di contenuti.

Naturalmente, bisogna farlo con le risorse disponibili, e in tal senso Nursing Up ha ribadito la propria richiesta di attingere ad una parte dei soldi in arrivo, (manca ancora l’atto di indirizzo del Comitato di Settore), pari allo 0.55% ed allo 0,22%, aggiuntivi rispetto al monte salari.

Stiamo parlando di risorse aggiuntive già approvate da una legge dello Stato, e che devono solo ricevere il via libera da parte delle Regioni, affinché possano contribuire ad integrare seriamente i compensi degli infermieri, e degli altri professionisti sanitari.

Aumenta, intanto, l’importo orario dell’indennità notturna, che raggiunge 3,86 euro (si era partiti da 2,74), ma restano numerose perplessità sul resto delle indennità, come anche sullo straordinario a tariffe predeterminate in base alle aree, sul festivo infrasettimanale per i turnisti.

Per Nursing Up, l’obiettivo comune, più che mai, di tutte le parti in causa, deve essere quello di contribuire a creare un reale equilibrio all’interno del nuovo ordinamento contrattuale, che può essere garantito solo da un’equa distribuzione delle risorse a disposizione, sulla strada dell’auspicata valorizzazione economica delle professioni sanitarie.

LA POSIZIONE DI NURSIND

Le nuove indennità subiscono un totale restyling che prevede una diminuzione dell’indennità di turno ed un aumento dell’indennità notturna.

L’attuale contratto in vigore, prevede che al personale dei ruoli sanitario e tecnico appartenente alle categorie B, C e D ed operante in servizi articolati su tre turni, compete una indennità giornaliera, pari a € 4,49.

Detta indennità è corrisposta purché vi sia una effettiva rotazione del personale nei tre turni, tale che nell’arco del mese si evidenzi un numero sostanzialmente equilibrato dei turni svolti di mattina, pomeriggio e notte ovverosia almeno pari al 20% in relazione al modello di turni adottato nell’Azienda o Ente.

L’indennità non può essere corrisposta nei giorni di assenza dal servizio a qualsiasi titolo effettuata, salvo per i riposi compensativi.

Al personale dipendente, anche non turnista, che svolga l’orario ordinario di lavoro durante le ore notturne spetta una indennità nella misura unica uguale per tutti di € 2,74 lorde per ogni ora di servizio prestata tra le ore 22 e le ore 6.

Per il servizio di turno prestato per il giorno festivo compete un’indennità di € 17,82 lorde se le prestazioni fornite sono di durata superiore alla metà dell’orario di turno, ridotta a € 8,91 lorde se le prestazioni sono di durata pari o inferiore alla metà dell’orario anzidetto, con un minimo di 2 ore.

Nell’arco delle 24 ore del giorno festivo non può essere corrisposta a ciascun dipendente più di un’indennità festiva.

Per turno notturnofestivo si intende quello che cade nel periodo compreso tra le ore 22 del giorno prefestivo e le ore 6 del giorno festivo e dalle ore 22 del giorno festivo alle ore 6 del giorno successivo.

La nuova proposta sulle indennità, relativamente a quella di turno, notturna e festiva, prevede:

  • indennità giornaliera pari a euro 2,07. Tale indennità non è corrisposta per i giorni di assenza dal servizio a qualsiasi titolo effettuata salvo che per i riposi compensativi.
  • indennità oraria per il servizio effettuato in turno tra le ore 22 e le ore 6 del giorno successivo, pari a 3,86 euro.
  • servizio prestato in giorno festivo compete un’indennità oraria pari a euro 2,00 lorde.

Resta fermo al palo il riconoscimento del festivo infrasettimanale, infatti nella bozza del nuovo contratto.

Nel caso in cui il turno sia svolto in giorno festivo, anche infrasettimanale:

  • se effettuato nell’ambito dell’ordinario sviluppo del turno: non dà titolo ad eccedenza oraria, alla corresponsione dello straordinario né a riposo compensativo
  • se effettuato oltre l’ordinario sviluppo del turno: a richiesta del dipendente da effettuarsi entro trenta giorni, dà titolo a equivalente riposo compensativo

LA POSIZIONE DI FIALS

FIALS illustra come si sia ottenuto un passo indietro dell’ARAN sulla proposta precedente che prevedeva, con la nuova istituzione dell’incarico professionale di base per tutti gli operatori attualmente collocati nella cat. D e Ds, la contemporanea eliminazione dell’indennità professionale specifica solo ed unicamente per l’infermiere ed infermiere pediatrico – Categ. D -, diversamente da tutti gli altri dipendenti, non riconoscendo di fatto alcuna valorizzazione economica più volte da noi richiesta.

In sostanza, con la precedente proposta ARAN, la nuova indennità di incarico professionale di base, era rappresentata da valori differenti: personale infermieristico 1.370 lordi annuo, mentre per tutti gli altri operatori 930 euro lordi.

Una differenza pari a € 440 euro annui, solo che agli infermieri andava detratta l’attuale indennità professionale specifica pari a € 433,82 e quindi vi era solo un irrisorio ed inutile riconoscimento economico pari solo a € 6,18 lordi annui.

Nel nuovo articolato presentato, l’indennità professionale specifica viene mantenuta per gli infermieri ma con un valore più basso pari a € 363,82 lordi annuo, con un decremento pari a € 70 rispetto al valore in essere, oltre ad una ulteriore riduzione del valore economico dell’incarico professionale di base di base, che prima era di € 1.370, portandolo a € 1.000, pervenendo ad un valore differenziato rispetto agli altri operatori della stessa categ. D pari a € 70 annui lordi.

Una proposta da noi non ritenuta accettabile perché non valorizza concretamente gli infermieri e trattasi di un’operazione di facciata e non certo di valorizzazione professionale.

Abbiamo ribadito di essere distanti dalla proposta della corresponsione del lavoro straordinario che vede una aliquota fissa per Area e non più differenziata per singolo dipendente rispetto al trattamento economico in godimento, e determina una perdita secca media per singolo dipendente di 3 euro ad ora fino ad arrivare a 5 euro per il Ds6.

Stesso disaccordo sul nuovo sistema della progressione economicaex fasce – attuale denominazione “differenziali economici di professionalità” – che non valorizza né in termini professionali ed economici gli operatori ed è distante notevolmente dal sistema flessibile richiesto dalla FIALS.

La nostra proposta prevede il riconoscimento per tutti di una progressione di carriera – ex fascia – con un sistema che tenga conto anche dell’anzianità di servizio, e soprattutto della possibilità di ottenere il massimo, nel corso della vita lavorativa, di differenziali economici professionali previsti – 6 o 7 -, senza penalizzare, come da proposta ARAN, coloro che sono già alla quinta o sesta fascia che potrebbero progredire, rispettivamente di solo due o un differenziale economico di professionalità – ex fascia –.

Sul sistema delle indennità, nello specifico l’indennità di turno, servizio notturno e festivo, festivo infrasettimanale, l’ARAN ha presentato una tabella tesa a dimostrare che la proposta per l’indennità di turno non cambia la corresponsione di quanto percepito attualmente dai turnisti e che prevede l’aumento dell’indennità notturna.

Se pure abbiamo verificato passi avanti sul sistema dell’indennità di turno superando il meccanismo del 20% e 30% dei turni, abbiamo, in parte, rivolto delle considerazioni generali su tali proiezioni, perché secondo una nostra stima sarebbero penalizzati, nello specifico, tutti i turnisti h. 24 che vedrebbero diminuita l’indennità giornaliera da 4,49 euro a 2,07 con una perdita mensile di almeno 40 euro a fronte di un aumento non considerevole del lavoro notturno che da proposta ARAN passerebbe a 3,86 oraria rispetto a 2,74.

Stessa obiezione l’abbiamo rivolta al servizio prestato il giorno festivo che vede, rispetto ad un valore complessivo giornaliero di € 17.82, una indennità oraria pari a € 2,00 lordi.

Sempre sul lavoro del festivo infrasettimanale per i turnisti, rimangono ancora criticità rispetto alla nostra richiesta del recupero o del pagamento del lavoro straordinario.

Abbiamo sollevato, anche, la richiesta che non venga assorbito, con la parte fissa della nuova indennità di funzione, l’indennità giornaliera dei coordinatori e caposala pari a € 25,82 lordo mensile.

L’ARAN non ha saputo quantificare ancora la nuova indennità giornaliera per il personale del pronto soccorso.

Abbiamo richiesto che il nuovo contratto deve prevedere tre distinti fondi contrattuali relativi a: condizioni di lavoro; premialità e differenziali e incarichi, affinché questa nuova architettura di classificazione e ordinamento professionale possa reggere e realizzata a livello decentrato.

In conclusione, abbiamo specificato che il sistema di tutte le indennità deve essere ridefinito in termini economici, considerando le nuove risorse economiche che il Comitato di Settore Regioni – Sanità deve porre sul tavolo negoziale.

LA POSIZIONE DI FP CGIL, CISL FP, UIL FPL

La nuova proposta di formulazione degli articoli, pur facendo registrare dei piccoli ulteriori passi avanti rispetto alle criticità che avevamo evidenziato, lascia ancora irrisolti diversi aspetti.

Per quanto riguarda il nuovo sistema degli incarichi, dopo aver ribadito la nostra posizione in merito alle risorse aggiuntive che le regioni debbono mettere a disposizione del CCNL, abbiamo evidenziato le criticità legate alla definizione di un unico valore per l’incarico base che, a nostro giudizio, non consente una diversa valorizzazione dei professionisti anche in questa tipologia di incarico, alla necessità di riconoscere il lavoro straordinario anche al personale titolare di un incarico di media ed elevata complessità.

Per quanto attiene lo straordinario, nel registrare la nuova proposta che supera il concetto di un unico importo di riconoscimento dello straordinario, definendo invece importi diversificati fra le 3 tipologie di straordinario (diurno, notturno o festivo, notturno festivo), abbiamo però rilevato come la definizione di un valore medio per area di inquadramento non consenta una piena valorizzazione dei differenziali economici.

Resta poi aperto il tema, già più volte rappresentato, di definire uno specifico fondo da destinare allo straordinario e alla pronta disponibilità che non eroda le altre risorse.

Sulla Banca delle Ore riteniamo che l’articolato debba essere reso più stringente, definendo l’obbligo di attivazione dell’istituto contrattuale per quel personale che ne faccia richiesta.

In merito alla proposta del trattamento economico nell’ambito del nuovo sistema di classificazione abbiamo nuovamente sottolineato:

  • la non condivisone rispetto al fatto che la collocazione nel nuovo sistema dei differenziali economici avvenga utilizzando l’attuale valore delle progressioni economiche ottenute, rischiando così di vanificare le potenzialità del nuovo sistema;
  • l’assorbimento dell’indennità di qualificazione professionale, trasformata in assegno ad personam per chi è già in servizio oggi, che determinerebbe una riduzione del trattamento economico iniziale per i futuri nuovi assunti;

In ultimo, pur registrando un avanzamento nella declinazione dei turni prestati, che supera il meccanismo del 20% – 30% di equilibrata distribuzione degli stessi, abbiamo fortemente contestato come la proposta di revisione non consenta ancora di valorizzare appieno il lavoro notturno e il lavoro festivo.

Abbiamo inoltre rimarcato la totale indisponibilità a modificare il riconoscimento delle ore prestate in turno ordinario festivo, per le quali oggi è prevista anche la possibilità di chiedere il pagamento delle ore prestate con la valorizzazione del lavoro straordinario.

Nel confermare all’ARAN tutte le motivazioni alla base del nostro percorso di mobilitazione, che ci vedrà impegnati in presidi di protesta il prossimo 25 marzo, vi comunichiamo che la trattativa è stata aggiornata fra 15 giorni.

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